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Beppe Grillo e la Casaleggio associati..

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view post Posted on 26/9/2010, 12:57     +1   -1




Ma che grilli ti saltano in testa? :D
ah scusa mi ero dimenticato che oggi c'era woodstock 5 stelle a Cesena..

la diretta qui
davanti alla buonamusica tutto si accomoda !! ;)



E per continuare il discorso: una possibile chiave di lettura a tutti questi complottismi antigrillini..

www.vocidallastrada.com/2010/01/ope...he-come-si.html
 
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view post Posted on 26/9/2010, 13:35     +1   -1
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siccome è veramente interessante penso che valga la pena di postarlo per intero:

CITAZIONE
Distruggere il nemico con il mito della “teoria della cospirazione, controllare e trasformare la massa individuale in potenziale sociale manovrato con scopi di controllo politico ed economico, sono i due obiettivi chiave della struttura mediatica mondiale che determina e decide quello che la maggioranza deve capire (e consumare) come “informazione obiettiva”.

Di Manuel Freytas

Quando la stampa del sistema e i suoi giornalisti stipendiati vogliono screditare (o ridicolizzare) un' informazione pericolosa (per gli interessi dei loro padroni) la catalogano immediatamente come “teoria del complotto”.

Per Wikipedia, “"Una teoria del complotto è la spiegazione di un evento o una catena di eventi già avvenuti o che ancora devono accadere (solitamente politici, sociali, popolari o storici) partendo dall’occultazione delle sue vere cause alla conoscenza pubblica o a un complotto segreto, spesso ingannevole, da parte di un gruppo di persone o organizzazioni potenti e influenti che rimangono nell’ombra”. Nel circuito delle corporazioni dominanti della stampa commerciale, l’espressione “teoria cospirativa” si usa per mettere in risalto la mancanza di fondamenta di una spiegazione, valutandola come speculativa, falsa o stravagante.

La definizione chiude, tranne che per un dettaglio: Abitualmente la categoria di “teoria cospirativa” si applica particolarmente a documenti o investigazioni critiche (del sistema) che non s’inseriscono nei canoni di “normalità” stabiliti dalla corporazione mediatica dominante che fissa le regole di accettazione e valorizza ciò che “è notizia” da ciò che “non è notizia”. A livello politico e sociale, il sistema applica la qualifica di “teorie cospiratrici” per squalificare e screditare il discorso dei leader e dei movimenti popolari che si scontrano con lo status quo del sistema dominante vigente.

I discorsi (e le teorie) antimperialisti dei leader dei movimenti popolari che si scontrano e/o prendono posizione contro la struttura del potere imperiale sono svalutati e ridicolizzati come “cospiratori”. Le denunce e gli avvertimenti di Chavez agli USA e il capitalismo, gli avvertimenti ed i discorsi di Ahmadineyad contro l’agire di Israele e delle potenze sioniste, sono presentati come parte di “deliri cospirativi” o “fondamentalismi religiosi” infondati nella realtà.

Presentarli come “pazzi”, “deliranti”, o “fuori dalla realtà” è una tecnica manipolatrice ricorrente che la struttura mediatica usa storicamente contro i leader (o le teorie) che si scontrano col sistema capitalista stabilito come la civiltà accettata e “normale”.

Allo stesso modo, i sacerdoti (analisti e giornalisti) dei monopoli della comunicazione stabiliscono scale di valori e determinano come “cospirativa” (o di poca fiducia) tutta l’informazione che circola liberamente fuori dal circuito commerciale e dei loro interessi politici e aziendali.

Cosa giudicata

Così come le grandi corporazioni economiche fissano le regole del mercato e stabiliscono i prezzi, le grandi corporazioni mediatiche fissano le regole e determinano giornalmente (attraverso la concentrazione monopolistica) quello che “è notizia” e ciò che “non è notizia” nel mercato dell’informazione a livello locale ed internazionale.

Generalmente, quando un’informazione rompe con le maglie di ciò che è stabilito, quando rivela aspetti funzionali o interessi del sistema capitalista che sussistono dietro i governi, delle corporazioni imprenditoriali, o della struttura dominante dell’affare informativo, viene qualificata immediatamente come “teoria cospirativa”. Che si tratti di risultati provenienti da investigazioni scientifiche, di verifiche reali e documentate, di documentazione fondamentali con prove, il “sistema” chiude qualsiasi tipo di analisi e di valutazione con due parole fatali: “Teoria cospirativa”.

Un esempio chiaro di questo metodo è l’11 settembre: Decine di documenti d’investigazione sviluppati e documentati e perfino con prove fotografiche, sono stati sistematicamente squalificati (o svalutati) come “cospirativi” perché non si adeguavano alla “versione ufficiale” diffusa dalla Casa Bianca e dei servizi dell’Intelligence.

Decine di scienziati, di ricercatori e di prestigiosi esperti, sono stati messi a tacere o attaccati con discredito pubblico, per il semplice fatto di presentare una versione degli attacchi terroristi che non corrispondevano alla visione predominante nella struttura mediatica egemonica. E’ solo un esempio, dato che è la metodologia usata giornalmente (e in massa) per squalificare gli influssi d’informazione alternativa, o di controinformazione, che filtrano attraverso la rete e minacciano la “versione ufficiale” delle notizie manipolate dalla stampa del sistema.

In termini funzionali (ed anche se esistono canali sfruttati dai servizi dell’intelligence, i governi ed i gruppi economici) l’informazione alternativa che il sistema qualifica come “teoria cospirativa” nel web ha, in generale, una funzione molto precisa: Far venire alla luce quei rumori e sospetti che esistono sulle attività occulte (o segrete) che al potere, inclusa la stampa del sistema, non interessa che siano diffuse.

In termini politici, la missione essenziale della struttura mediatica convenzionale (la cui informazione “obiettiva non è nient’altro che la cospirazione del potere per occultare la realtà”) squalifica e ridicolizza tutto ciò che esca dai canoni del sistema capitalista. Paradossalmente, quelli che giudicano e decidono ciò che è “informazione obiettiva” e ciò che è “informazione cospirativa”, sono gli stessi monopoli della comunicazione che hanno costruito il loro potere economico sulla base della speculazione commerciale con “informazione cospirativa” venduta come se fosse “informazione obiettiva”.

La merce venduta come “obiettività giornalistica”

L’informazione mondiale (convenzionale e popolare) non è costruita sull' obiettività e la ricerca della verità, ma sulla base della commercializzazione delle “notizie” e la manipolazione attraverso il controllo dei cervelli e l’orientamento del comportamento sociale in massa con scopi politici ed economici. In primo luogo, l’informazione è una merce destinata a produrre profitto economico come qualsiasi altro prodotto commerciale in offerta sul mercato capitalista.

In termini funzionali (e aldilà delle leggende che si costruiscono intorno ad essa) le aziende giornalistiche non sono guidate da scopi sociali ma dalla ricerca del lucro economico. In secondo luogo e per il carattere strategico della funzione comunicativa che sviluppano (dal punto di vista di preservare la “governabilità” del sistema) i mass media sono strumenti centrali per il controllo (e/o manipolazione) dei processi economici, politici e sociali.
I mass media (al contrario di quanto recitano i loro mistificatori) non praticano l’ "obiettività informativa” nè l’indipendenza editoriale per due motivi pratici principali:

* A) Sono aziende che non funzionano con obiettivi sociali ma con obiettivi commerciali soggetti alla legge della ricerca del profitto capitalista.
* B) La loro dipendenza strutturale al sistema del potere economico che controlla tutte le molle della produzione, le finanze e il commercio internazionale, al di sopra dei paesi e su scala planetaria.

L’azione dei grandi conglomerati mediatici (sia a livello locale come internazionale) non è orientato- come si vuole fare credere- a servire l’interesse della società ma a servire l’interesse dei gruppi economici e politici dominanti che costituiscono la loro maggiore fonte di finanziamento e di profitto commerciale.

La “grande fabbrica cospirativa”

In generale, e a livello planetario, sono i monopoli mediatici (meno del 5% totale dei mass media mondiali) quelli che dettano le regole e stabiliscono i parametri dell’informazione a scala globale. In questo scenario, i mass media ed i giornalisti del sistema sono i primi elaboratori e diffusori di “teorie cospiratrici” a livello planetario ed in massa. In modo tale che, tutto quello che “informa” la stampa popolare è orientato e manipolato dagli interessi privati che fanno passare come “pubblici” (di tutta la società).

Le guerre politiche ed economiche del capitalismo, all’ombra, alimentano una manipolazione psicologica continua e nutre la maggior parte dell’universo dell’”informazione mondiale”. (venduta dalla stampa del sistema come se fosse “obiettiva”). Facciamo un esempio preciso: Le “fonti” che usano i mass media ed i giornalisti del sistema non sono “disinteressate”.

Tutta l’informazione che la stampa convenzionale raccoglie proviene da funzionari, politici, militari, lobbisti e manager di aziende che usano l’informazione di massa per manipolare.

Interessi elettorali, politici e economici

La maggior parte delle “fonti” citate dal giornalista stipendiato sono sempre del potere. Esempio: I dossier sul “terrorismo”, prodotti e lanciati in serie dalla CIA ed i servizi dell’Intelligence, sono accettati come “fonti sicure” dalla struttura e i giornalisti della stampa convenzionale. Le notizie sull’Iraq, Afghanistan e le zone occupate, si nutrono di documenti e portavoci ufficiali dello stesso esercito invasore.

In questo scenario, di manipolazione dell’informazione con scopi economici e politici, tutte le notizie (senza eccezione) che circolano per l’universo della comunicazione giornalistica commerciale (locale ed internazionale) sono “cospiratrici” e la loro funzione è precisa: Alimentare le guerre politiche ed economiche del potere.

Da un aspetto politico, quell' informazione non è orientata alla ricerca dell’”obiettività” ma a guidare la condotta sociale, sia per il consumismo economico, per il beneficio elettorale, che per creare consenso in massa verso quei processi che favoriscono le corporazioni economiche e i governi del sistema capitalista.

Per mancanza di contro-informazione in massa, le maggioranze planetarie (ignoranti della manipolazione) consumano quelle notizie come se fossero parte di una realtà emergente dei processi e dei fatti che si succedono come prodotto di una dinamica “naturale” del mondo.

Riassumendo, mentre da una parte la stampa convenzionale e in massa qualifica come “teoria cospiratrice” le informazioni che rivelano i loro interessi e le strategie funzionali occulte, dall’altra parte, usa l' “informazione cospirativa” (venduta come se fosse “informazione obiettiva) per sostenere il sistema capitalista che paga per i suoi servizi.

Distruggere il nemico con il mito della “teoria della cospirazione, controllare e trasformare la massa individuale in potenziale sociale manovrato con scopi di controllo politico ed economico, sono i due obiettivi chiave della struttura mediatica mondiale che determina e decide quello che la maggioranza deve capire (e consumare) come “informazione obiettiva”.

Fonte: http://www.iarnoticias.com/2010/secciones/...s_20en2010.html

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA

 
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frankei
view post Posted on 26/9/2010, 13:43     +1   -1




Ricordare:da leggere
 
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view post Posted on 28/9/2010, 11:28     +1   -1
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anche questo "simpaticamente" prolisso ^_^
 
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view post Posted on 28/9/2010, 21:38     +1   -1




Beh in effetti.. tutto sto articolone per concludere l'articolo con le stesse parole del titolo :)

CITAZIONE
Distruggere il nemico con il mito della “teoria della cospirazione, controllare e trasformare la massa individuale in potenziale sociale manovrato con scopi di controllo politico ed economico, sono i due obiettivi chiave della struttura mediatica mondiale che determina e decide quello che la maggioranza deve capire (e consumare) come “informazione obiettiva”.

mi sono sbagliato sembrava più interessante ^_^
 
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view post Posted on 29/9/2010, 11:15     +1   -1
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e qui dobbiamo ammettere che ALL ci ha visto lungo... appena trovo la password del disinformatore devo mettere anche questo "dossier"

CITAZIONE
GRILLO E IL SUO SPIN DOCTOR: LA CASALEGGIO ASSOCIATI

In pochi anni Beppe Grillo e il suo blog sono diventati un vero e proprio fenomeno della Rete, l’esperimento di maggior successo in Italia di un movimento nato e cresciuto sul web nel nome della democrazia digitale, dell’orizzontalità della comunicazione e della trasparenza. Ma dietro a questo risultato c’è una strategia ben pianificata. Anzi, ci sono un nome e un’azienda: Casaleggio Associati. Ecco di cosa si tratta.

Per raccontare il successo di un progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato, palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta mediatica e politica di Beppe Grillo.Vero e proprio fenomeno che da deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0, come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria comunicazione.Chi è l’ideatore di questa svolta del comico genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio profeta della “democrazia digitale” ? Un nome e un’azienda. Casileggio Associati. È la Casaleggio Associati a curare direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione dei suoi tour.

Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini sia dovuto in gran parte d a sinergia con questa azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. “Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso.L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio”.

Così viene presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo “Tu sei Rete”, bibbia del nuovo credo internettiano. Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg, l’ Amministratore delegato della società è d’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon,Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.

Ma torniamo al prima. Di cosa si occupava la Webegg ? La Webegg Spanel 2002, anno del suo massimo sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice, risulta essere “un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete”, come si apprende dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi, si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore.Reti interne ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le pubbliche am-ministrazioni, sistemi di efficienza mirati all’e-governance.Insomma un grande giro di affari potenziale, ma forse una società nata in troppo anti-cipo sui tempi e infatti ben presto oggetto di veloci cambi di mano. La Webegg d’epoca è una società controllata al 69,8 per cento da I.T.Telecom Spa a sua volta controllata al 100 per cento da Telecom Italia.Poi, esattamente fra giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel. Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca, come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel settore. Ma non ci si ferma qui.In seguito ad altre operazioni di fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team, azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini contenutistici ma anche della sicurezza digitale.

Dopo questo vortice di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di da-re vita al nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali ?Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo il Sole24 Ore, già direttore responsabile di L’ Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico.Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole 24 Ore.Nel 1998 Sasso è amministratore delegato dell’American Chambre off Commerci in Italy,di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle cor-poration americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Aluccia.Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Ai tre Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore.La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore de- legato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Irnpregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs. Oggi nell’ American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Corni, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E I’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese.

Nell’ Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità ? L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni” , si legge nella mission dell’istituto. E in che modo ? “Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. At torno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.E Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese. Il teorico e inventore del gruppo è invece Gianroberto Casaleggio.“È stato dirigente”, si legge sul suo curriculum, “di aziende ad alto indirizzo tecnologico”, e la sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma nell’ Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione della Rete.

La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo 50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra società, la Netikos, dove siede per alcuni mesinel consiglio di amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di total-mente nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, Tutto qua ? Certo che no. La Casaleggio è molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete.«L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online, dei modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni, anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del settore,.Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più di un media.Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social network grazie a strategie di marketing virale», forma di promozione non conven-zionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero esponenziale di utenti.Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. “On line il 90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer”, scrive in un articolo Casaleggio, quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer.

L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme onine, il 96 per cento di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer. Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics, società statunitense leader in Business Technology 201 Management (Btm). La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la Future Considerations e la Ibm Tivoli.Spiccano, come si legge nel board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Tnist, Unido (United Nations In- dustrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa) . Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-cornmerce, reti web, sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e soci poi. Sassoon e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del pro-getto della Casaleggio Associati.Da un lato l’uomo delle relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti consolidate e partnership oltre oceano.Non si tratta quindi solo di sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base di business. E questo la Casaleggio Associati fa.Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si dedi-ca al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership azienda-li, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere.Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti grillini della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, ca-stigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente(oltre al17ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal miri-no del neo-Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure. Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di poli-tici. E dov’è finito il “messaggio” della prima ora, quello della lotta contro il signoraggio monetario»?Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup ? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della “moderazione” sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito.Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo, Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, postando sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più “popolati”. Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.

A fare i conti con il controllo della comunicazione collegata al fenomeno Grillo esercitato da Casaleggio è stato nel 2007 il blogger e giornalista Piero Ricca.Chiamato per moltiplicare le offerte sul sito e per attrarre nuovi utenti e nuovi “conmentatori”. Probabilmente ci si è resi conto che in quella fase il sito, per la parte degli interventi del pubblico, era “stagnante”, che a commentare i post di Grillo erano sempre gli stessi, anche se sempre tanti. Quindi la scelta cade su un blogger emergente, Ricca appunto. E che da accordi avrebbe dovuto essere pagato dalla Casaleggio Associati. Duecento euro a intervista forfettari spese incluse. Compenso che però, secondo Ricca, non gli viene corrisposto nei termini concordati all’inizio e Gianroberto Casaleggio ricontratterebbe la collaborazione chiedendogli di occuparsi della Comunicazione di alcune aziende sanitarie. Ricca rifiuta.Da qui secondo Ricca il conflitto, e non si procede né sul piano economico né sulla ridefinizione del rapporto contenutistico della collaborazione e la situazione precipita.
A questo punto interpello direttamente Beppe Grillo – racconta Ricca – (…) Lui è informato della decisione di Gianroberto Casaleggio. (…) Osserva che “negli aspetti manageriali” del blog lui non entra. Ritiene però, fidandosi del gestore, che la difficoltà non sia di natura economica. Forse il problema – dice – è “l’eccessiva aggressività” di qualche intervista. (…) Poi si gira verso di me ed esprime un disagio: ‘Ti vedo sospettoso, non essere sospetto. E Ricca scompare dal blog di Grillo. Solo per un contenzioso relativo ai 200 euro spese incluse pattuiti per ciascuna intervista ?
Secondo Gianroberto Casaleggio, a quanto risulterebbe dalle dichiarazioni rilasciate sul blog di Grillo e su vari Meetup, sì. Fine della storia. Abbiamo fatto richiesta di spiegazioni via mail e non abbiamo ottenuto risposta.

Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno scorso. Alcuni candidati “di peso” come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.

Ritorniamo però alle strategie di marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli influencer e d’importanza che viene loro data, e non solo da questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: a uno studio della società statunitense Rubicon Consulthg ha tracciato il profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di comunicazione e di propagazione dei loro messaggi.Le comunità online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte uguali, ognuna ha peculiarità proprie. Non si capisce se questo brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo della Microsoft prosegue: Le comunità online originate dalle connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni, seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto operano gli influencer. Ecco fatto il ritratto del militante grillino tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si muovono, dove agiscono ? All’inizio sulla rete di Meetup, la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo.Poi su YouTube e Facebook. E qui che si è creata la fortuna del messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla Casaleggio Associati di questi mezzi. E come si inseriscono le componenti individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?) nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando ? E quali sono i contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge d’informazione. I1 titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto.

“L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso.. . la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando cosi i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctu.. . La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali.La realtà può essere replicata in Second Life.(…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Pupi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. E reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri”. No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di “scenario” inserito come messaggio di identità aziendale. Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la po-polazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: “Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono”. Non temete, nel 2054, non prima.

 
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view post Posted on 29/9/2010, 11:31     +1   -1
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interessante questa parte...

CITAZIONE
Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di poli-tici. E dov’è finito il “messaggio” della prima ora, quello della lotta contro il signoraggio monetario»?Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup ? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della “moderazione” sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito.Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo, Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, postando sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più “popolati”. Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.

certo bisogna vedere chi si raccatterà i grillini delusi.. venite venite qui nn vi censura nessuno :lol:


CITAZIONE
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la po-polazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: “Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono”.

bhè.. per questo video, o meglio per i commenti a questo video ho avuto una serie di problemi!!!!

Comunque non mi resta che confermare... quanto detto in altri posti:

:cheridere: :cheridere: :cheridere: :cheridere: :cheridere:

:goz2:
 
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view post Posted on 30/9/2010, 17:02     +1   -1




L'ho appena finito di leggere:

evidentemente dietro Grillo c'è una struttura aziendale che opera a livello planetario e questo mette molta paura se si pensa al contenuto di quei due video citati dal contenuto piuttosto fantascientifico e soprattutto se la si ricollega al fatto che sul blog del comico (come abbiamo avuto modo di sperimentare personalmente ) si sia potuto censurare tra i commenti del blog di Grillo la "parolaccia" Casaleggio.

Certo non si capisce la ragione di fondo del perchè la Casaleggio pubblicizza questi video terroristici e apocalicalittici circa il futuro della rete se poi punta ad ottenere consenso politico puntando sul web e il marketing professionistico sui social network.

In genere chi vuole carpire con la forza il consenso delle persone ricorre ad una propaganda di menzogne e false promesse alla Berlusca mentre qui si gioca su apocalittici scenari fantascientifici che per quanto incisivi a livello comunicativo non danno certo una bella pubblicità di chi li promuove .

Dispiace vedere la totale e immotivata chiusura di Grillo alla proposta del "grillino" DeMagistris di una intesa elettorale con il partito di Vendola, dispiace assistere ad un rilancio di questi temi solo sotto campagna elettorale con evidente scopo diffamatorio dell "avversario" :(

Per la questione tecnicissima del signoraggio vi rinvio all'apposito topic qui

SPOILER (click to view)
scusate la lentezza delle risposte ma scrivo nel tempo libero :)
 
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view post Posted on 1/10/2010, 09:45     +1   -1
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Si la chiave è nei nei video.. ma non è che li pubblicizza solo.. è stata lei a produrli.

CITAZIONE
In genere chi vuole carpire con la forza il consenso delle persone ricorre ad una propaganda di menzogne e false promesse alla Berlusca mentre qui si gioca su apocalittici scenari fantascientifici che per quanto incisivi a livello comunicativo non danno certo una bella pubblicità di chi li promuove .

Daccordissimo... e onestamente non lo so.. però stò pensando una cosa.. Oscar Wild diceva che ogni pubblicità, anche se negativa, è fondamentale e quindi positiva.
Forse questo era l'unico modo per parlare della Casaleggio, ed effettivamente è così. Se non ci fossero stati quei video noi ora non ne staremmo parlando.
L'avremmo considerata l'ennnesima agenzia di web-marketing e non c'è ne sarebbe fregato nulla... però è vero che Grillo non parla più del signoraggio.

CITAZIONE
Dispiace vedere la totale e immotivata chiusura di Grillo alla proposta del "grillino" DeMagistris di una intesa elettorale con il partito di Vendola,

forse perchè nn gli interessa.. forse lo scopo è tutt'altro...
 
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view post Posted on 7/9/2012, 10:26     +1   -1
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che bello quando spuntano fuori queste cose. Per dirla alla grillo: Noi lo diciamo dal 2009 (e ci sono le date dei post a confermarlo ).
A dire il vero qualcuno potrebbe obbiettarmi che dal tono degli ultimi post si potrebbe notare un mio avvicinamento a Grillo e al M5s.. in parte è vero, ma solo al movimento. Di Grillo continuo a non sopportare i modi (mi ricordano Berlusconi) e questa organizzazione che ha un leggero puzzo di massoneria, di ordine gerarchico che è molto lontano dalla democrazia diretta che sbandierano loro. Cmq... per il momento, insieme all'Idv restano l'unica alternativa, vediamo che succede...

FONTE: il fatto quotidiano
QUOTE

“Casaleggio prende per il culo tutti. Da noi la democrazia non esiste”



Il consigliere regionale dell'Emilia Romagna ha usato parole molto dure contro il cofondatore del movimento e 'guru' di Beppe Grillo. Lo descrive come "spietato, vendicativo", una sorta di padre padrone che "controlla tutto" e se qualcosa non va bene "telefona"



“Casaleggio prende per il culo tutti. Da noi la democrazia non esiste”. Sono alcune parole di Giovanni Favia, consigliere regionale in Emilia Romagna dei 5 Stelle, raccolte in un fuori onda trasmesso su Piazzapulita di Corrado Formigli su La7, all’interno del servizio di Gaetano Pecoraro. Parole che sono destinate a suscitare aspre polemiche.

Favia ha usato parole molto dure contro Gianroberto Casaleggio, cofondatore del movimento di Beppe Grillo, che “controlla tutto” e se qualcosa non va bene “telefona”. Lo descrive come “spietato, vendicativo”, una sorta di padre padrone che parla di democrazia ma non la applica all’interno del movimento. E che ha risolto i problemi di scarsa trasparenza evitando di “andare in televisione”. Perché “stavano già andando in crisi con questo aumento di voti” e così “si sono salvati”. E prosegue: “Io con Santoro me la sono cavata, ma applicando un veto. Ho preso anche l’applauso ma mi è anche costato dire quello che non pensavo”.

Il consigliere dell’Emilia Romagna, che al contrario aveva partecipato a Servizio pubblico di Santoro ma con “il veto”, ha anche parlato di “infiltrati” tra i 5 Stelle per consentire al guru della comunicazione di controllare meglio le dinamiche interne. Poi ricorda l’espulsione di Tavolazzi, voluta da Casaleggio per “soffocare in culla un dibattito che stava nascendo in rete contro la sua gestione”.

Tocca anche la querelle intorno al simbolo dei 5 Stelle, di uso esclusivo di Grillo. Dice il consigliere: “Se lui (Gianroberto Casaleggio, ndr) non facesse il padre padrone io il simbolo glielo lascerei anche: adesso in rete non si può più parlare, neanche organizzare incontri tipo quello di Rimini che non usavano il logo del movimento“.

Giovanni Favia era candidato presidente alla Regione Emilia Romagna ed è stato eletto alle regionali 2010 con oltre 161mila voti. Dopo il servizio di Piazza Pulita sono centinaia i commenti dei simpatizzanti sulla sua pagina facebook: c’è chi lo sostiene e lo ringrazia per avere denunciato quanto accade del movimento. Altri lo definiscono “una brava persona, ma ingenua”, altri non si stupiscono (“Favia ha detto che Casaleggio controlla tutto e Grillo è un istintivo? Dove sta la notizia?”). Per altri “magari era meglio dirlo prima”, è stato ”poco furbo” o colpevole di avere segnato la fine “questa sera” dei 5 Stelle. In tanti, però, concordano: la sua carriera politica nei 5 Stelle “è finita”. E Casaleggio “deve chiarire” il suo ruolo all’interno dei 5 Stelle.

Il consigliere, come dimostra il suo status su Facebook, stava seguendo la trasmissione e poco prima del servizio aveva scritto: “Per ora la frase più bella è di Mentana: ‘Grillo fa il parafulmine, è difficile vedere Favia o @pizzarotti sotto attacco’. L’epilogo è stato diverso, ma dopo queste parole nessun altro aggiornamento di suo pugno sul profilo.

 
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