| Da D'amore e d'ombra, di Isabel Allende
"Sorrisero sollevati, divertiti, tremanti, sicuri che non avrebbero intrapreso un'avventura fugace perché erano fatti per spartire l'esistenza nella sua pienezza e cominciare insieme l'audacia di amarsi per sempre. […] Nel tenue chiarore della luna ognuno indovinò l'amore negli occhi dell'altro. La tiepida vicinanza di Irene avvolse Francisco come un manto misericordioso. Chiuse le palpebre e l'attirò a sé cercandole le labbra, aprendole in un bacio assoluto carico di promesse, sintesi di tutte le speranze, lungo, umido, caldo bacio, sfida alla morte, carezza, fuoco, sospiro, lamento, singhiozzo d'amore. Le frugò la bocca, ne bevve la saliva, ne aspirò il respiro, pronto a prolungare quel momento sino alla fine dei suoi giorni, sconvolto dall'uragano dei suoi sensi, sicuro di aver vissuto fino ad allora solo per quella notte stupenda in cui si sarebbe immerso per sempre nella più profonda intimità di quella donna […] in quel fiume di gemiti e ansiti,di chi fa l'amore amando. […] La vide nuda contro l'infinito e con le labbra ne tracciò le vie, ne scavò i solchi, salì le colline, percorse le valli e così disegno le mappe necessarie della sua geografia. […] Non c'era posto per gli altri, lontano si trovavano la bruttura del mondo o l'imminenza della fine, esisteva solo la luce di quell'incontro. […] Mai aveva goduto con tanta allegria la festa dei sensi, prendimi, possiedimi, accoglimi, perché così, mello stesso modo, ti prendo, ti possiedo, ti accolgo io. […] Lo specchio nero e risplendente degli occhi le restituì la sua stessa immagine rabbellita dell'amore spartito. Un passo dopo l'altro iniziarono le fasi di un rito imperituro. Lei lo accolse e lui si abbandonò, immergendosi nei suoi più privati giardini, prevedendo ognuno il ritmo dell'altro, avanzando verso la stessa meta. […] A lungo, senza fretta, nella pace della notte abitò in lei indugiando sulla soglia di ogni sensazione, salutando il piacere, impadronendosene nel tempo stesso in cui si abbandonava. Molto dopo, quando sentì il corpo di lei vibrare come un delicato strumento e un profondo sospiro le uscì dalle labbra per alimentare le sue, una formidabile scossa gli esplose nel ventre e la forza di quel torrente lo scrollò, inondando Irene di acque felici.[...] Avevano iniziato un inesorabile viaggio."
Buon viaggio a tutti coloro che hanno la fortuna di essere già in cammino.
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