Trovato un po' di tempo per queste discussioni che potrebbero sembrare frivolezze ma che invece non lo sono affatto perchè in ultima analisi, attraverso il plasmarsi della personalità umana per osmosi con il contesto sociale, vanno a incidere sul ruolo della donna nella società, la questione femminile e la quindi democrazia tout court di un paese (per chi ancora ci crede)
Ovviamente non si possono fare discorsi troppo generalizzati per tutti gli uomi o tutte la donne ma sicuramente è possibile analizzare degli atteggiamenti mentali che poi si traducono in trend sociali e vanno ad ostacolare fortissimamente il processo di emancipazione femminile iniziato con la rivoluzione sessuale degli anni 60-70 .
Tra questi atteggiamenti deleteri l'eccessiva attenzione della donna per il proprio corpo causata in ultima istanza dalla posizione di sudditanza psicologica e materiale della donna nei confronti dell'uomo.
Il classico prototipo umano della cinquantenne che ha paura di invecchiare e perdere il prestigio sociale accumulato per anni per via di un riconoscimento di natura quasi ed esclusivamente sessuale è un malessere della società che sento vivissimo.
Esso affonda le sue radici secondo me in alcune caratteristiche innate del genere femminile quali la vanità e il bisogno di apparire non tanto per un riconoscimento esterno maschile (dietro cui sovente si malcela) ma piuttosto per un bisogno personale di autostima e autorealizzazione.
Nella società dell'apparire (di cui parlavamo nel topic di Dea) sempre di meno sono le donne capaci di ridere di sé stesse e dei propri difetti fisici. La maggioranza di esse di fronte alle imperfezioni fisiche si sente a tal punto annichilita e turbata da arrivare a negare la realtà dello specchio per rifugiarsi in quella autocelebrazione vagheggiante e fondamentalmente menzognera che sta appunto all'orgine origine di questa maledetta società dell'apparire che ci sta ammazzando moralmente a tutti quanti.
La psicologia della differenza giustamente cerca di contemperare le diversità innate tra i generi anziché annientarle in virtù di un assurdo quanto utopistico primato della razionalità sulla stessa natura umana ma questo non dovrebbe secondo me mai significare un annullamento della realtà nella coscienza femminile.
Ok mi sa che ne è venuto fuori anche un post per il mio blog moribondo
