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Un pensiero su facebook e l'anonimato nella rete

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view post Posted on 22/9/2009, 10:49     +1   -1
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IN DISPERSIONE

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Oltre a varie analogie du facebook e sul marchio di caino. Questa mattina riflettevo sul fatto di come fb sia riuscita ad invertire una tendenza che è caratteristica di internet.. ovvero l'anonimato (a parte qualche caso come IGOR ) anche in questo forum vediamo come facciamo attenzione a non nominare neanche i paesi da dove veniamo.

E da quando che esiste internet che va cosi... e invece, sorprendentemente, facebuk è riuscito ad invertire la tendenza.. a tal punto che su fb tutti hanno messo il loro nome vero, la provenienza reale, i nostri interessi e i nostri passatempi...

In parole povere... proprio in tempi dove il tema principale del giorno è sempre la privacy, non capisco come tutti si siano lasciati convincere a pubblicare la propria vita.. secondo me è pieno di messaggi subliminali :lol:

Perchè quello che preoccupa non è il profilo personale.. perchè li sei tu che decidi cosa mettere, ma come l'interconnessione. La rete possa dirci, in pratica, tutto di tutti.. almeno questo è quello che penso...

Concorderete con me che tutta questa diffusione e la caduta dell'anonimato sia piuttosto strana
 
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IGORRAVASI
view post Posted on 22/9/2009, 13:02     +1   -1




sto pensiero è vero, comunque esiste mola gente che non mette il vero nome.
Molti usano i nick con cui sono conosciuti sul web, o i soprannomi che usano con gli amici.
 
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view post Posted on 22/9/2009, 14:09     +1   -1
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invece tutti quelli che conosco io (tranne kry) pure amici miei che sono fissti con la privacy da un sacco di tempo, su facebuk hanno abbandonato tutti i timori ed i dubbi e postano foto, nome cognome amici ecc ecc...

stò pralando di persone che (come me) non si fanno la tessera al supermercato per evitare tutti gli studi sui consumi..
 
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^ALL^
view post Posted on 22/9/2009, 14:35     +1   -1




Potrebbe essere che concepiscono facebook come una presa di posizione nella vita reale.. e per questo che ci mettono la faccia..

ma non per questo io mi fido di dare i miei dati personali a quello che è un pesce cane globale
che mi prende pure per il culo chiedendomi la password segreta dell'e-mail con la scusa di aiutarmi a trovare gli amici perduti e la promessa di non rivelarla a nessuno..

facciolobukko bastardo !! :angry:
 
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salvostewie
view post Posted on 22/9/2009, 16:03     +1   -1




dai ragazzi non fate tutti sti discorsoni..è solo il sito che per ora va mooooolto di moda..stop...tranquilli che tra max un anno nessuno più ci entra o almeno con una frequenza minore...
 
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view post Posted on 22/9/2009, 18:51     +1   -1
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quello che mi ha fatto incuriosire è il fatto di come prima si facesse molta attenzione a lasciare il proprio nome e cognome su internet....

E invece, maggicamente, facebuk ha sconfitto le paure e conquistato la fiducia di tutto il mondo... questo non riesco a capire.

 
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krylù
view post Posted on 22/9/2009, 20:22     +1   -1




bè ma penso sia perchè la gente ha voglia di essere trovata tutto qua
 
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view post Posted on 22/9/2009, 21:53     +1   -1
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si secondo me è tutta una questione per acchiappare... davnti allo schermo siamo tutti più sfacciati e disinibiti di non quanto lo siamo per strada
 
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gabriele ener
view post Posted on 22/9/2009, 21:59     +1   -1




CITAZIONE (g'oz @ 22/9/2009, 11:49)
ovvero l'anonimato (a parte qualche caso come IGOR )

a me , quelli che non mi conoscono, chiedono :
Ma ENER è il tuo cognome? :gun1:
Cmq si è vero,
una volta c'era il 'nickname' appunto per non mettere il 'name'.
Adesso no,
però penso solo su fb e altri network simili,
giusto per farsi 'trovare'.
 
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view post Posted on 22/9/2009, 22:57     +1   -1
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una bella vetrina in cui mettersi in mostra, ripeto mi affascina il come siano riusciti a rompere un tabù che esisteva da quando esiste internet...

forse si stà iniziando ad allargare il concetto si società pure alla rete..
 
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gabriele ener
view post Posted on 22/9/2009, 23:10     +1   -1




CITAZIONE (g'oz @ 22/9/2009, 23:57)
una bella vetrina in cui mettersi in mostra

eh si,
è soprattutto ottimo per chi fa musica,
o abbia una qualsiasi atrtività da pubblicizzare ecc
 
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view post Posted on 22/9/2009, 23:14     +1   -1
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e torniamo sempre li...

non mi stupirebbe in un futuro prossimo una fusione tra tutti i mezzi di comunicazione in particolare facebook, digitale terrestre e quindi internet in modo tale da poter indicizzare i consumi e poter fare una pubblicità mirata (cosa che frammentata ma già in parte avviene)
 
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view post Posted on 28/9/2009, 19:28     +1   -1




Ecco degli studi che rispondono bene alla domanda del G'oz..

CITAZIONE
Meravigliosa disciplina, la captologia, inventata da Bj Fogg, di Stanford. Cerca di capire come le tecnologie persuadono le persone a certi comportamenti. Me ne ha parlato Arturo di Corinto e ne ha scritto sul numero di Nòva in uscita domani con il Sole 24 Ore.

Nel suo libro, Tecnologia della persuasione (Apogeo, 2005), Fogg racconta: "Quando avevo dieci anni e frequentavo la quinta elementare ho studiato le tecniche della propaganda. Ogni settimana incontravamo un professore ordinario della Fresno State University che ci mostrava come i mass media e i politici usassero le tecniche della propaganda per cambiare il modo di pensare e di comportarsi delle persone. È così che imparai i nomi delle varie tecniche della propaganda e divenni in grado di riconoscerle nelle pubblicità delle riviste e negli spot televisivi.

Sentivo di avere un potere in più. Era strano imparare le tecniche della propaganda in un’aula spartana, immersa nella campagna e circondata da alberi di fico, ma allo stesso tempo era affascinante. Ero stupito di come le parole, le immagini e le canzoni potessero indurre le persone a donare il sangue, a comprare nuove auto o ad arruolarsi nell’esercito".

Ovviamente della propaganda e della persuasione, occulta o meno, si è parlato molto. Ma si è parlato meno di come l'interazione tra persone e macchine possa tradursi in una forma di persuasione. Parafrasando Winston Churchill, si può dire che gli esseri umani modellano le macchine, ma poi sono le macchine a modellare gli esseri umani.

La questione è interessante perché svela ciò che non vediamo benché sia costantemente sotto i nostri occhi. Dimostra come la struttura delle tecnologie sia un messaggio capace di influire sul comportamento umano. Senza ideologia, ma con molto pragmatismo, un pizzico di etica e una dose straordinaria di ottimismo.

Inutile anticipare troppo il pezzo di Arturo. Ci sono tecnologie a tunnel, che portano passo dopo passo l'utente a compiere una scelta. Ci sono tecnologie di riduzione che facilitano le persone che devono svolgere compiti noiosi e ripetitivi. Ci sono tecnologie che cambiano il modo di usare le città, come i telefonini.

Ci sono tecnologie che non persuadono, come i banner, dice Fogg (cioè proprio quelle inserzioni che dovrebbero indurre le persone a cliccare per ricevere un messaggio pubblicitario). E ci sono le tecnologie che persuadono, come Facebook che unisce la metafora dell'"amicizia" alla facilità d'uso, con bottoni a portata di mano per ogni attività di comunicazione.

Già, perché le tecnologie persuasive si possono descrivere con un modello, riassunto in un famoso paper di Fogg che si può scaricare qui.

Il modello di Fogg prevede che un comportamento avviene nel momento in cui convergono tre fattori: ci vuole una motivazione, una capacità e un bottone da schiacciare.

FoggModel

Il modello di Bj Fogg consente di razionalizzare quali sono le caratteristiche di un "oggetto" che persuade le persone a comportarsi in un certo modo. Ci sono tre principali motivatori che spingono le persone ad agire in un certo modo: piacere/dolore, speranza/paura, accettazione/rifiuto. Ci sono sei fattori di semplicità che abilitano le persone ad agire in un certo modo: tempo, denaro, sforzo fisico, sforzo cerebrale, devianza sociale, non-routine (se costa, se richiede sforzo, se induce a comportamenti poco convenzionali e non abituali, allora non sarà semplice). E ci sono tre tipi di "bottoni": motivanti, facilitanti, segnalanti (insomma, bottoni che fanno venir voglia di agire, che eliminano una difficoltà o che ricordano che è il momento di fare una cosa).

E' chiaro che i bottoni sono la parte più interessante, per chi disegna le interfacce con le quali si usano le tecnologie.

Se esistono bottoni che fanno paura o inducono speranza, che fanno credere di poter superare una difficoltà, che ricordano un comportamento, quei bottoni, all'interno di una struttura tecnologica che si usa comportandosi in un certo modo, allora quei bottoni hanno a che fare con la persuasione. E un sacco di altre cose che riguardano la cultura, in senso antropologico, l'economia, la politica. Una tecnologia non è politica, ma sicuramente il suo progetto può avere a che fare con la politica.

http://lucadebiase.nova100.ilsole24ore.com/

 
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GANJAHLF
view post Posted on 16/10/2009, 11:38     +1   -1




Il discorso è interessante sia per chi gestisce un sito sia per chi è "consumatore". Anche io sono sicuro che c'è qualcosa di "subliminale" in facebook, io c'è l'ho con il mio nome vero e lo trovo dannatamente palloso, però non faccio tutti i giochetti stile maphia ecc ecc...

Pensando a questi giochetti li potremmo vedere come a dei tentativi di rinnovarlo per non fare stancare l'utente. Alla fine se lo si usa con lo scopo unicamente di tenersi in contatto(come dovrebbe essere) dopo 15 giorni ti sei scocciato, tempo che passi i tuoi contatti su msn e hai finito. Puoi benissimo chiuderre il contatto!

Poi sono odiose quelle persone che fanno un rutto e lo devono mettere in bacheca. Si sentono una canzone, fanno una ricetta e tutto è buono per postarlo su facebook. Li trovo noiosi e infantili. Per non parlare di quelli che si improvvisano psicologi o filosofi, che ridere. Ma non si vergognano???
 
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IGORRAVASI
view post Posted on 16/10/2009, 18:53     +1   -1




io pubblico qualcosa una volta ogni 2 giorni al massimo, o anche meno.. Però mi diverto a commentare quello che fanno gli altri.

Le applicazioni essendo di esterni (a parte video, e foto by facebook) non sono fatte per non stancare l utente ma per guadagnare... Infatti la maggior parte dei giochetti è in flash e occupa una piccola parte dello schermo, per lasciare spazio alle pubblicità che fanno guadagnare il produttore del giochetto. Quindi i giochi molto giocati fanno guadagnare un casino...

Un altro fenomeno che volevo considerare è quello dei test.
Ora non molte persone li fanno piu, ma appena mi ero iscritto tutti facevnao un test ogni 2 minuti. Quello che però mi faceva rimanere lì, pensando, è che molti si sceglievano i test e le risposte... Nel senso che facevano di tutto per avere come risultato del test ciò che desideravano, e se non vneiva, alla fine bastava non pubblicare sulla bacheca, e riprovare...

 
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104 replies since 22/9/2009, 10:49   2240 views
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