lentini sommersa dalla spazzatura

Nuova protesta dei netturbini i rifiuti restano nei cassonetti Mangiameli sconsolato: «Non possiamo essere colpevolizzati»

Silvio Breci
LENTINI
La città è nuovamente sommersa dalla spazzatura dopo lo sciopero di venerdì e sabato del personale della "E.F. Servizi Ecologici", l'impresa impegnata nella raccolta dei rifiuti solidi urbani.
L'astensione dal lavoro per il 18 e 19 marzo era stata già annunciata nelle scorse settimane in occasione della precedente protesta per il mancato pagamento dello stipendio di gennaio. Sciopero cautelativamente confermato dagli operatori ecologici anche dopo che i responsabili dell'impresa, riscossa una parte delle spettanze arretrate da parte del Comune, liquidarono al personale la mensilità di gennaio.
Ieri e l'altro ieri, dunque, i quasi cinquanta netturbini che effettuano ogni giorno la raccolta della spazzatura nel centro e nelle periferie sono tornati ad incrociare nuovamente le braccia. Adesso reclamano il pagamento dello stipendio di febbraio.
Venerdì mattina hanno effettuato un altro sit-in in piazza Umberto, davanti al Palazzo Municipale e per le giornate di lunedì, martedì e mercoledì hanno già indetto assemblee sindacali di due ore al giorno. Agitazione che, com'è già accaduto nelle settimane scorse, provocherà pesanti disservizi in città in quanto la raccolta della spazzatura sarà effettata solo parzialmente. Sono bastati ovviamente solo due giorni di sciopero per far riapparire vicino ai tanti cassonetti disseminati lungo le strade e le piazze della città cumuli di spazzatura maleodorante.
La vertenza torna perciò a riaccendersi. Da una parte i netturbini, esasperati per i continui ritardi nel pagamento degli stipendi da parte dell'impresa e stremati dalla mancanza di risorse adeguate per sostentare le proprie famiglie, dall'altra l'amministrazione comunale che torna a rigettare ogni responsabilità e a ribadire come non si possa ogni volta strumentalizzare i lavoratori e scagliarli contro il Comune solo perché questo, a causa del ritardo di qualche settimana nel trasferimento dei fondi da parte di Stato e Regione, si può trovare senza liquidità e dunque nella materiale impossibilità di erogare le competenze all'impresa.
«Come amministrazione comunale – ribadisce il sindaco Alfio Mangiameli – in questi cinque anni abbiamo sempre fatto fronte regolarmente al pagamento delle fatture alla "E.F. Servizi Ecologici" e riteniamo di non potere essere in alcun modo colpevolizzati».