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IKEA A CATANIA

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view post Posted on 17/6/2011, 22:27     +1   -1
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Ero poco informato.. però mi ha colpito il numero di domande di assunzione (47000) che sono veramente tante. termometro di una situazione disastrosa. Senza contare quelli che sfiduciati in partenza neanche ci hanno provato.
E poi 308 mi sembrano pochini

:all:





da cataniaoggi.com

CITAZIONE
L'Italia e' il terzo fornitore di Ikea a livello mondiale, con l'8% dei prodotti, ed e' arrivata a contribuire per 1,5 miliardi al fatturato del gruppo nel 2010, con una crescita dell'11,3% sull'anno precedente. Lo ha spiegato ieri mattina, a margine della presentazione di un incontro a Milano, l'ad di Ikea Italia Lars Petersson. Davanti all'Italia, come fornitori, ci sono la Cina (24%) e la Polonia (17%), dove il gruppo ha impianti di produzione di proprieta', mentre le merci italiane sono prodotte solo da fornitori locali, che superano il contributo della stessa Svezia (5%), paese d'origine del gruppo. Oggi i centri sono 18 e il prossimo 9 marzo diventeranno 19, con l'apertura del punto vendita di Catania, con un totale di 6.000 addetti di cui il 58,6% donne, come si legge sulla sesta edizione del 'Report ambiente, sociale e risorse umane' dedicata all'Italia. Il nuovo negozio Ikea a Catania in località Buttaceto, il primo in Sicilia, è costato circa 71 milioni di euro, si sviluppa su una superficie di 31 mila metri quadri e dispone di 2 mila posti auto. Molta attenzione è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, con l'installazione di circa 14 mila pannelli solari che consentiranno di produrre autonomamente il 23% del fabbisogno elettrico, collocando il negozio in classe energetica A.

All'inaugurazione, secondo l'amministratore delegato di Ikea Italia Lars Petersson, "parteciperanno anche il Console di Svezia e il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo", con cui Ikea ha fatto la pace dopo le recenti polemiche. "Fanno i loro porci comodi", aveva detto infatti Lombardo riferendosi alla "disponibilita' purtroppo limitata a poche unita' lavorative" sulle assunzioni. "Noi abbiamo una nostra idea di trasparenza, abbiamo sempre cercato di fare tutto quello che era importante fare e cerchiamo di non fare polemiche", ha dichiarato l'Ad di Ikea Italia, Lars Petersson, commentando le incomprensioni con il governatore siciliano. "Quello in Sicilia potrebbe diventare uno dei più grandi negozi Ikea al mondo e, se avrà successo, potremmo valutare l'apertura di un punto vendita anche a Palermo così da coprire tutta l'isola", ha dichiarato ancora Petersson.

"Abbiamo ricevuto 47.000 domande - Petersson replica al governatore siciliano - sapevamo di poterne esaminare solo 3.000, ma abbiamo fatto uno sforzo e abbiamo ascoltato, in gruppo o singolarmente, 6.000 candidati e alla fine abbiamo scelto 308 collaboratori". Dopo Catania, Ikea ha 'un piano ambizioso appoggiato dalla casa madre' che prevede nuove aperture a Pescara e Chieti, nel 2012, e poi a Roma, con il terzo negozio previsto per il 2013. Quindi sono in programma aperture a Pisa, Torino (raddoppio), e Milano (quadruplicamento), poi, forse, 'un Parco Commerciale Ikea', in coabitazione con altri esercizi. "Copriamo solo una piccola parte di Italia - ha spiegato Petersson - e il nostro obiettivo e' dare sempre piu' opportunita' di accesso all'Ikea, per ora presente solo nelle grandi citta', puntando anche a centri piu' piccoli". Entro la fine dell'estate, poi, tutti i magazzini Ikea saranno coperti di pannelli fotovoltaici, per coprire il 10% del fabbisogno totale di energia di Ikea Italia. "Abbiamo investito 20 milioni di euro - ha detto Petersson - e contiamo di raggiungere il pareggio in 6/10 anni".

 
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salvostewie
view post Posted on 17/6/2011, 22:30     +1   -1




si,considerando che 1/4 di questi 300 già erano presi -.-
 
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view post Posted on 18/6/2011, 08:38     +1   -1
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già.. sempre in tema centri commerciali che (nel siracusano e nel catanese) spuntano come funghi. Ecco la lettera si Lo Bello esasperato dalla prevista apertura dell'ennesimo centro commerciale.

Anche se a dire il vero io non sono contrarissimo.. anzi.. sono pure favorevole. Ma quando sono troppi sono troppi...

CITAZIONE
Dott. Giuseppe Sorbello
Sindaco del Comune di Melilli

Egregio Signor Sindaco,

le problematiche scaturenti dal proliferare degli insediamenti della grande distribuzione sono oggi più che mai di attualità, in quanto coinvolgono interessi diffusi che, sia gli Amministratori pubblici che i Rappresentanti delle categorie economiche non possono sottacere, in una fase congiunturale di crisi economica come quella in corso.
In questi ultimi anni il territorio della nostra Provincia ha visto il fenomeno in forte ed abnorme espansione e ciò, se da un lato ha certamente interessato favorevolmente alcuni gruppi imprenditoriali, dall’altro riscontra la sofferenza dei settori più deboli dell’economia locale, di tanti piccoli imprenditori che hanno il diritto di essere tutelati nella loro attività, senza tralasciare poi gli effetti sociali devastanti che esso genera sul tessuto urbano limitrofo all’insediamento commerciale.
Dall’ultimo rapporto economico, elaborato dal Dipartimento di economia dell’Università degli Studi di Catania, è emerso in maniera chiara come il problema stia assumendo dimensioni preoccupanti. Basti pensare che la Provincia di Siracusa sulla grande distribuzione è posizionata ben al di sopra della media nazionale, nonostante il nostro territorio non presenti un alto reddito pro-capite e un’offerta variegata ed efficiente di beni e di servizi, elementi questi che sì, giustificherebbero la significativa concentrazione di grandi strutture di vendita.
Non è tra le logiche imprenditoriali e quindi appare del tutto contraddittorio, che investimenti immobiliari così importanti siano realizzati proprio laddove il territorio non garantisca la sostenibilità dell’investimento.
E’ necessario dunque definire, proprio a tutela delle tante realtà sane che operano nei settori della grande distribuzione, appositi protocolli di legalità con le imprese che hanno in corso le opere di realizzazione di nuovi insediamenti commerciali e prevedere l’obbligo delle certificazioni antimafia anche per tutte le altre che, a qualsiasi titolo, siano promotrici di nuovi strutture o che concorrano, a vario titolo, alla realizzazione delle opere di costruzione o che gestiscono, sia pur indirettamente, i servizi connessi al funzionamento.
In ordine a quanto sopra, il mio vuole essere un invito a riflettere sul rilascio di nuove autorizzazioni ed a porre un freno deciso ai nuovi insediamenti, in attesa che sia modificata l’attuale normativa regionale che delega la potestà decisionale prevalentemente ai Comuni, con l’auspicio che su detta materia si apra un confronto con le categorie economiche interessate e ciò a tutela dei diffusi interessi imprenditoriali.

Siracusa, 17 giugno 2011

 
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