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| Lo scopo della pubblicità è far parlare di se...e questa sicuramente ci è riuscita. Certo.. in aluni casi si parla di cannibalismo e questa potrebbe rientrarci. Ovvero quando si parla della pubblicità dimenticando totalmente il prodotto. Comunque.. una bella provocazione FONTECITAZIONE Sotto la massima pressione, Benetton ha ritirato i suoi manifesti pubblicitari, che attraverso un fotomontaggio, mostravano il Papa abbracciare e baciare un Imam.
Il manifesto di Benetton ha creato ampie polemiche nel mondo intero da parte dei fedeli, ma soprattutto in Vaticano.
La famosa azienda di abbigliamento, nota per le sue campagne provocatrici, si è detta “desolata che l’utilizzo dell’immagine abbia urtato così la sensibilità dei fedeli„ ed ha annunciato “il ritiro immediato dell’immagine da qualsiasi pubblicazione„.
“Rammentiamo che il senso di questa campagna pubblicitaria sta, esclusivamente, nel fatto di combattere la cultura dell’odio tra ogni specie„, ha indicato in un comunicato un portavoce del celebre gruppo, riferendosi anche ai fotomontaggi che mostrano baci innamorati tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel e tra Mahmud Abbas e Benjamin Netanyahu.
Minacciando l’azienda Benetton di compiere i suoi “passi dinanzi alle autorità competenti„, il Vaticano aveva prima denunciato “una grave mancanza di rispetto verso il Papa ed un’offesa alle sensibilità dei fedeli„. Padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, aveva criticato “un utilizzo inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, nel quadro di una campagna pubblicitaria ai fini commerciali„.
Questi fotomontaggi, realizzati per la nuova campagna pubblicitaria di Benetton chiamati “Unhate„ (“non odio„), sono stati presentati a Parigi da Alessandro Benetton, il vicepresidente della Benetton Group e dovevano essere affissi in tutto il mondo. “Si tratta di immagini simboliche – con una chiave di speranza ironica e di provocazione costruttiva – per promuovere una riflessione sul modo in cui la politica, la fede, le idee, anche se contrapposte e diverse, possono portare al dialogo e alla mediazione„, si è difeso Benetton.
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