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La scelta del nostro essere..., e la sua scomparsa.

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view post Posted on 14/3/2012, 13:29     +1   -1
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La Mezza-ancella

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La scelta del nostro essere e la sua scomparsa



Alcuni di noi vivono fin da piccoli a progettando chi vogliamo diventare. C’è chi ipotizza che il nostro destino è già scritto tanto quanto il nostro carattere è definito dalla nascita. Altri invece pensano che tutto dipende dalle influenze che si subiscono dall’ambiente in cui si vive.

Chi siamo?
Io dico che noi siamo come vogliamo apparire, come ci vedono gli altri ed essenza di ciò che pensiamo.
Siamo nuvole che assumono la forma di chi le osserva.
Quando non siamo più bambini cominciamo a fantasticare su gli eventi che ci hanno cambiato e su quelli che ci potranno cambiare. Su come sarebbe potuto essere se fosse andata diversamente, se avessimo fatto scelte diverse….

Poi come un fulmine improvviso tra i nostri pensieri ci rendiamo conto che tutto quello che ci frulla per la testa descrive come siamo diventati davvero e come stiamo cambiando. Ci chiediamo se abbiamo il controllo di ciò che siamo e che tanto progettiamo di diventare, se i nostri desideri cambiano perché con l’evoluzione del nostro essere cambiamo priorità, ma se non fossero davvero quello che volevamo?
La progettazione del nostro essere inizialmente è sicuramente un ideale perfetto con principi morali, una figura pulita e pura. Con il tempo l’ideale di ciò che vogliamo essere si avvicina alla realtà coniugando ciò che dobbiamo essere e ciò che è più utile essere.
Non c’è nulla di sbagliato nel avvicinare le nostre idea con la realtà ma mi chiedo se a volte non dimentichiamo l’origine di quello che vogliamo essere sostituendo quello che magari abbiamo sempre reputato sbagliato solo perché è più reale.
Mi chiedo come si può mantenere il controllo sul nostro disegno senza riempire gli spazi vuoti lasciati dalla fantasia con troppi grigi che però devono esistere perché sono necessari a dare intensità alla nostra immagine. Del resto un disegno senza ombre non sarebbe lo stesso anche se ricco di colori vivaci.

Chi sono diventata?
Volevo fare ciò che mi piaceva e ho scelto di fare ciò che si avvicinava di più nel connubio con la realtà. Ma ciò che ho scelto quali aspetti del mio “voler diventare” ha trascurato e a quali ha dato più spazio? Come una mela che per metà è acerba, ma fa parte di una stessa unità. Bisogna solo capire se ho scelto la parte acerba che maturerà, e diventerà rossa e profumata anche se per ora è un po’ acida ma frizzante, o la parte che è più bella nel presente ma presto marcirà.
Questi ragionamenti che scorrono tra le note della mia mente che significato hanno?
Esprimono quanto sono confusa e desiderano capire se riesco a vedere la mia anima se riesco, a riconoscerla e a riconoscermi in essa. Scoprire se mi piace come sono diventata e comprendere come quale altre sfumature voglio aggiungere al mio essere e soprattutto se ho il controllo dei miei cambiamenti…

Riflettendoci arrivo alla conclusione che entrambe le parti della mela che scegliamo di essere sono destinate a marcire e scomparire, quindi che importa se è giusto o sbagliato chi siamo diventati o quali siano i criteri per stabilirlo?

Le folli riflessi di Ancy



Edited by ^ancy^ - 14/3/2012, 15:10
 
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view post Posted on 14/3/2012, 20:31     +1   -1
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IN DISPERSIONE

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sai... come ho scritto in qualche altro post, mi stò convincendo che non esiste giusto o sbagliato... la natura non è giusta. Il caso non è giusto e tanto meno la statistica che governa il 101% di questo mondo, composto da variabili aleatorie.

I modelli crollano davanti all'imprevisto... noi crolliamo davanti all'imprevisto.

Non esiste un sistema di riferimento, un qualcosa alla quale riferire le nostre azioni ed i nostri pensieri e quindi potergli attribuire il significato di giusto o sbagliato che sia. Come hai detto tu: siamo nuvole che assumono forme diverse... e come dice De Andrè: Vanno, vengono...
Questo per dire di come tutto sia veramente variabile in base a dal dove lo si osserva. Alla fine penso che la realtà sia una semplie combinazione lineare dei nostri sensi che filtrano il mondo che ci circonda. Generano un insieme... l tuo mondo. E intersecandosi generano la realtà. Certe volte si uniscono.. certe volte ci uniamo.

ed è strano...

Ma la cosa che mi fa veramente paura è notare come ogni cosa che io abbia pensato, immaginato e anche temuto, anche dopo anni, si sia realizzata. Come i pensieri di un bambino un pò strambo siano diventati la realtà di un uomo molto strano.

E allora penso: Se solo non avessi avuto paura di sognare... se solo avessi avuto il coraggio, la follia di lasciarmi andare. Di non bloccarmi... ma il Passato è passato e il Passato se lo tiene... non ci possiamo fare nulla.
Arrendersi all'inevitabile?
Troppo facile.. allora mi viene da pensare che non sono morto, sono vivo, vivisssimo. Percepiso la realtà intorno a me. Ne sento i suoi odori. Ne vedo i colori... vedo la luna che si riflette sul mare. Sento le vibrazioni dei posti. Questa è l'unica cosa reale. Questa è l'unica cosa che esiste in questo momento nella mia realtà.
Tutto il resto è finzione. Tutto il resto è fantasia...

e allora se fantasia è... tanto vale abbandonarsi.. tanto vale lasciarsi andare ai sogni più folli, ai desiseri più grandi... e sono sicuro che il futuro c'è li farà realizzare...

Ma ricordatevi... non c'è da avere paura... lo so... non è facile...
 
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1 replies since 14/3/2012, 13:29   67 views
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