Parlando in giro ho avuto la sensazione che di tutta la questione del NSA o cmq della privacy digitale in generale riguardi unicamente la pubblicità "targhetizzata" (cosa che tra l'altro trovo estremamente simpatica
)dimenticando eventuali altre implicazioni.
Mi spiego...
Sul potere dell'informazione non si discute (vedasi "Citizen Kane" oppure la storia di Berlusconi) ma l'informazione di per se non serve a molto se non è opportunamente inserita in una rete di altre informazioni. Più questa rete è fitta più l'informazione è pregiata. Se pensate che anche le informazioni ottenute tramite le tessere del supermercato vengono usate/vendute... si capisce l'immensità del potere di facebook.
Potere che neanche loro hanno capito tanto bene come sfruttare... ma è li, basta solo organizzare le informazioni in modo opportuno e ogni algoritmo usato può rispondere ad una domanda diversa. E si generano nuove informazioni, più raffinate. Se volete, potete sbizzarrirvi ad applicare la teoria dei meme (
http://it.wikipedia.org/wiki/Meme) ma c'è da uscire pazzi.
Ora supponiamo che ogni post abbia vari marker lo contraddistinguono e lo etichettano, un pò come il page rank di google (ad esempio: età, sesso, cultura, orientamento politico ecc ecc) possiamo fare in modo che questi post vengano visti, in un modo o nell'altro, da praticamente tutti. Se il flusso di queste informazioni viene opportunamente manipolato e incanalato, è possibile indirizzare la pubblica opinione, o comunque creare una tendenza verso ciò che vogliamo noi.
Mi si può dire che con la televisione è lo stesso.. ed è vero, ma il fatto di apprendere un informazione che si sa essere di parte ne smonta il valore rendendola innocua (Gergen).
Quale sia la soluzione non la so, ma penso che effettuare una prima scrematura di quelle che sono le "fonti" di informazione , selezionando i contatti uno per uno, possa tenerci al riparo da quelli che sono i trend dilaganti e le informazioni più pompate
Edited by g'oz - 12/1/2014, 22:28
Selezione, solo selezione ci vuole.