| Nella notte nella fine s'ode il cavalier in il suo destriero galuppante, frusciano tra le felci i ferri che scalpitano sulla rigida morbidezza del terriccio bagnato di rugiada. In avanti si galoppa indietro ci si guarda. Il cavallo alla coda lascia una notturna buia foresta. Il vento che la colpisce ne fa danzare gli alberi. Occhi di gufo le uniche luci.
Nella notte nella fine, ei va, aggrappato, in il suo destriero galuppante, che ha un passo assai violento, sotto quelle nuvole grigie di angoscia et ansia; turbolento è egli con esso e codella situazione.
Nella notte nella fine alle spalle il nero buio, nel grigio, davanti la bianca alba. Ed infatti il cavalier se ne sta andando con furia e foga del cavallo, verso il di divanti, un'albeggiante luce su una verde coltre in cui rade le piane in suolo sono, esso bucato da una pozza. Tantacqua quanto basta a dissetare i due. E' li che corrono, in quell'apparente paradiso, rispetto a quello che passato era, è stato.
Ma lì, nella notte nella fine, mentre la notte dietro il cavallo lascia, ecco, che si sganascia ed accascia sotto il colpo di un' immateriale ascia.
Edited by IGORRAVASI - 30/9/2010, 21:17
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