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internet imbavagliata? che stà succedendo?

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view post Posted on 1/7/2011, 21:05     +1   -1
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IN DISPERSIONE

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penso che questa è la quarta o quinta mail che mi arriva su questo argomento:

CITAZIONE
Fra pochi giorni l'Autorità per le comunicazioni potrebbe votare un provvedimento che metterebbe il bavaglio alla rete, arrivando perfino a chiudere siti internet stranieri in modo arbitrario e senza controllo giudiziario. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per difendere la nostra libertà d'informazione su internet!

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e fra qualche giorno un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet. L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche. Non c'è tempo da perdere. La prossima settimana l'Autorità voterà la delibera, e se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per chiedere di respingere la
regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l'appello a tutti! http://avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl Negli anni Berlusconi ha cercato più volte di controllare l’informazione su internet, ma finora i suoi tentativi sono sempre falliti. Ora, lontano dai riflettori, il governo ha la possibilità concreta di espandere i suoi tentacoli sulla rete, a meno che i cittadini non alzeranno la voce per fermarlo. La nuova regolamentazione permetterebbe all'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright da siti internet italiani senza alcun controllo giudiziario. Ancora peggio, la pubblicazione di una canzone o di un testo sospetto potrebbero perfino portare alla chiusura di interi siti internet stranieri, inclusi siti d’informazione, portali di software libero, piattaforme video come YouTube o d’interesse pubblico come WikiLeaks. Se
approvata, la nuova regolamentazione garantirebbe di fatto poteri legislativi e giudiziari a un organo amministrativo le cui funzioni dovrebbero essere esclusivamente consultive e di controllo, aprendo così la strada a un processo decisionale arbitrario e incontrollato. L'Autorità, nella speranza di passare inosservata, sta velocizzando al massimo la decisione, che è prevista per la prossima settimana. Ma insieme possiamo costruire un enorme grido pubblico e convincere i membri chiave dell'Autorità che sono ancora indecisi a opporsi alla regolamentazione e rimandare così la questione all'unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento. Manda un messaggio ora e inoltra l'appello il più possibile: http://avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl I governi sono sempre più impauriti da internet, che è diventato uno strumento per aprire il dibattito pubblico e per la mobilitazione dei cittadini, e stanno cercando
così di imporre regole più strette di censura. Ma i cittadini stanno rispondendo, come in Gran Bretagna, dove l'opposizione dell'opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete. In Italia lo scorso anno siamo riusciti a fermare la "legge bavaglio" liberticida. Vinciamo di nuovo! Con determinazione, Giulia, Luis, Ben, Ricken, Pascal, Benjamin e tutto il resto del team di Avaaz FONTI Campagna di Agorà Digitale, Altroconsumo e altre associazioni contro la delibera AGCOM sulla rimozione automatica dei contenuti su internet: http://sitononraggiungibile.e-policy.it/ 6 luglio, muore il web italiano: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/6-...taliano/2154694 Agcom, si sveglia l'opposizione politica: "Modifica diritto d'autore spetta al Parlamento":
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...zione=&sezione= Internet: Fini su delibera Agcom, no ai paletti, si tuteli la libertà: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica...2189942267.html D’Angelo (Agcom): “La libertà non è un procedimento amministrativo”: http://zambardino.blogautore.repubblica.it...-della-liberta/ Delibera n. 668/10/CONS dell'Agcom, Lineamenti di provvedimento concernente l'esercizio delle competenze dell'Autorità nell'attività di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica: www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415 Il governo britannico pronto a rivedere i suoi piani per bloccare i siti che violano il copyright (in inglese):
http://www.computerweekly.com/Articles/201...-infringing.htm Support the Avaaz community! We're entirely funded by donations and receive no money from governments or corporations. Our dedicated team ensures even the smallest contributions go a long way -- donate here.

Avaaz.org is a 9-million-person global campaign network that works to ensure that the views and values of the world's people shape global decision-making. ("Avaaz" means "voice" or "song" in many languages.) Avaaz members live in every nation of the world; our team is spread across 13 countries on 4 continents and operates in 14 languages. Learn about some of Avaaz's biggest campaigns here, or follow us on Facebook or Twitter.

 
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view post Posted on 9/7/2011, 12:14     +1   -1
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La Mezza-ancella

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view post Posted on 16/5/2013, 20:41     +1   -1
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con infinita ed enorme triste riprendo questo post.. ultima cosa che avrei voluto fare nel blog, non tanto per quello di Grillo, che già di per se è gravissimo e intollerabile, quanto perchè questo unito agli altri 2 fatti successi di recente dipingono uno scenario fosco e preoccupante... come preoccupante resta il coinvolgimento dell'opinione pubblica. Si ci aspetterebbe un èò di sdegno, almeno questo! Ma nulla. Il vuoto. E' da anni che lo diciamo e che lo ripetiamo e sembrerebbe non interessare a nessuno, sembrerebbe che all'infuori di facebook, per la stragrande maggioranza delle persone, internet sia poco altro.

Fonte: Il fatto quotidiano

QUOTE
Grillo: “Se ci chiudono il blog resteremo senza democrazia”

Allarme del leader Cinque Stelle dopo che la polizia postale si è presentata nello studio di Casaleggio alla ricerca si prove sul "vilipendio" del presidente della Repubblica attribuito a un gruppo di commentatori. Ci sono già diversi precedenti di blogger condannati per le affermazioni dei loro utenti, il più recente a Varese


“Se ci chiudono il blog resteremo senza informazione, non lo hanno fatto neanche in Cina”. Lo ha detto Beppe Grillo in un comizio a Barletta, come riporta l’agenzia Ansa, dopo aver parlato di un intervento della polizia postale “nell’ufficio di Casaleggio” per cercare prove del “vilipendio al Capo dello Stato Giorgio Napolitano”. Le offese al centro delle indagini sarebbero comparse sul sito nel maggio 2012 e i presunti responsabili, iscritti nel registro degli indagati sono 22. Il ministro della Giustizia Cancellieri ha concesso pochi giorni fa alla procura di Nocera inferiore l’autorizzazione a procedere. “Se fanno una cosa simile e ci chiudono il blog – ha concluso Grillo – se ne assumeranno la responsabilità perché noi siamo la democrazia”.

Ma le affermazioni del leader M5S non sono legate solo al caso che coinvolge direttamente il suo blog. Il primo caso citato è quello della blogger condannata a Varese per diffamazione, giudicata responsabile dei commenti dei lettori. Linda Rando colpevole per i contenuti inseriti dagli utenti sul suo forum online si è difesa così: “Ricorreremo in appello anche perché sono convinta di non dover pagare per le parole pronunciate o scritte da una terza persona, che non è nemmeno stata chiamata in causa nel processo”. Altro caso, quello di un blogger che forniva informazioni sul degrado urbano della città di Roma, condannato per istigazione a delinquere: il giudice, dopo che il sito era stato oscurato preventivamente in sede di indagini preliminari, lo ha condannato a nove mesi di reclusione. Sul blog ospitava molti commenti di utenti che si lamentavano dello stesso degrado e anche informazioni su azioni di resistenza civile diretti contro la piaga delle affissioni abusive. A cui però il titolare del blog era del tutto estraneo.
 
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view post Posted on 18/5/2013, 12:53     +1   -1
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vogliono imbavagliare internet...ma sopratutto recente c'è stato un caso di un utente di un blog Il giudice condanna una blogger perchè ha pubblicato degli insulti dovce la sua colpa era
CITAZIONE
La curatrice di un sito dedicato ai giovani scrittori ritenuta responsabile dei commenti provocatori di un lettore

quindi perchè lei, in quanto amministratrice del sito, non ha provveduto ad eliminare quei commenti offensivi verso quella ditta è stata ritenuta responsabile.... questa non è più democrazia in quanto se un sito fa truffa non potremo dire che quel sito ha truffato in quanto è lesiva come reputazione....in questo modo internet non sarà più libero.
 
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view post Posted on 30/6/2013, 15:48     +1   -1
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Nuovo cambio di rotta della giustizia italiana XD wikipedia non diffama previti
 
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view post Posted on 3/7/2013, 16:49     +1   -1
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certo... questa è una cosa che veramente non capisco, perchè non contattavano la fondazione e facevano correggere o eventualmente rimuovere le voci inesatte, piuttosto che partire per vie legali, con conseguente aggravio del carico di lavoro (non poco) sulle spalle della giustizia italiana... e poi a che prò denunciare una fondazione no-profit che già di suo ha problemi di esistere. Comunque pieneamente favorevole con il risultato:

CITAZIONE
"I forum aperti e collaborativi come Wikipedia non potrebbero esistere se le organizzazioni che li ospitano fossero legalmente (e spesso finanziariamente) responsabili di ogni presunto errore che trova spazio sulle loro pagine - si legge ancora nel post pubblicato sul blog ufficiale di Wikimedia - La capacità di diffondere, apprendere e condividere liberamente le conoscenze dipende dalla disponibilità di un luogo dove esse possano vivere e crescere. Decisioni come quelle del Tribunale civile di Roma in questo caso aiutano a garantire la sopravvivenza di Wikipedia, ed è per questo motivo che la decisione non è solamente una vittoria per la Wikimedia Foundation, ma anche per tutti coloro che usano i progetti di Wikimedia"

qualcuno disse che se in Italia ci fosse solo un grado di giudizio, l'Italia sarebbe un paese migliore. Staremo a vedere ^_^
 
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